Guardabassi Mirco
Da anni Guardabassi Mirco incontra e si confronta con gli artisti e gli spazi espositivi nel mondo, portando avanti il suo modo di vedere e di affrontare l'arte.
La Suturologia, ossia l'arte delle suture è la modalità con cui l'artista si esprime, applicandola alla pittura, fino alla scultura, passando
alle installazioni e finendo con la video arte.
Un' artista che accetta le sfide che gli si pongono, creando delle vere e proprie "joint venture" con artisti davvero singolari e molto improbabili.
Esponendo le sue suture in molti Musei e Gallerie importanti in Europa e nelle Americhe, si è creato una identità di nicchia, facilmente
riconoscibile, questo ha favorito le sue esposizioni.
L'arte delle suture si deve interpretare, secondo l'artista, prettamente dal punto di vista della sessuologia, è con quella che Guardabassi si
confronta, inserendo l'oggetto femminile ricucito in tutti i suoi lavori.
Città di Castello,palazzo del podestà. 2007.
Gubbio spazio espositivo comunale Arconi. 2008.
Anghiari sala expò comunale. 2008.
Perugia sala Porto Franco (P.S.Giovanni) .2008.
Madrid, (Espana), centro expò 14_30. 2009.
Milano Galleria Symposium arte .2009.
Sansepolcro, Ex palazzo Pretorio .2009.
Nizza, (Francia), Galerie xc. 2010.
Basel, (Swiss), "Italian do it butter", Galleria Marc Puechredon. 2010.
Bologna, Galleria 18. 2010.
Bonfim, Bahia, (Brasil), Museo do Arte Contemporanea, MAC. 2010 .
Santiago de Cuba, (Cuba), Galeria Nacional Francisco P.Puig, 2011.
Bruxelles, (Belgium), AmArt Gallery, 2011.
Assisi, "May in Art", Palazzo Monte Frumentario, 2011.
Roma, "artist in the world", Spaziottagoni, 2012.
New York, (USA), "The dialogue of colors", Crisolart Gallery, 2012.
Barcellona, Spain, Ada Gallary "AMART in Barcellona", 2013.
Tallinn, Estonia, MASU Gallery, 2013.
Cremona, Galleria spazio arte Immagini, 2013.
Forlí fiera, vernice art Fair, "all you need is paint", 2014.
Zurich, (Switzerland), angolo di rifrazione,
Galerie 16 B, 2015.
Repubblica di San Marino, "Suturing Techniques", Palazzo Graziani, 2015.
CRITICA:
Pendendo da un filo
Così si presenta Guardabassi, come un "imbastitore" di abitudini, tendenze e culture, è per
questo che utilizza il filo come risorsa extra-pittorica che sostituisce in alcune occasioni
con il filo di ferro, più duraturo e di tradizione moderna. In questo modo Mirco Guardabassi
si riconosce e si pronuncia formando un'unione, una specie di ibrido tra la manifattura ed il
disegno. Brilla come erede della cultura grecolatina, una reminiscenza mitologica che
l'imparenta con leggende relative alle ricerche ed agli incontri auto-referenziali ma vincolati
ad una contemporaneità che si percepisce con la scioltezza del tratto e la
"indisciplinatezza" cromatica.
Non rimane focalizzato in un supporto tradizionale come la tela o il cartoncino ma riesce
ad estendersi per stampare il suo giudizio in indumenti o invocarlo nell'audiovisivo. I motivi
tematici possono variare benché alludano sempre ad un ambiente vicino al creatore con
un"filo conduttore" che si divide nelle opere come punto di unione e dissoluzione. Con
questa opera trasgressiva nella sua concezione e realizzazione, Mirco ci conferma la
diversità dell'arte contemporanea dove al di là del mestiere prevale la creatività.
Maricel Napoles
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